Miglior Fuoribrodetto 2016: vincono Lo Scudiero e Il Bello e La Bestia. L’8 novembre la serata-evento di premiazione
Il FUORIBRODETTO… raddoppia! Sono due infatti, pari merito, i vincitori del Fuoribrodetto 2016: si aggiudicano il titolo, ad insindacabile giudizio della giuria composta dagli Accademici della Cucina Italiana guidati da Floro Bisello, il piatto del giovane chef Daniele Patti dello Scudiero (Pesaro) e quello del “navigato” cuoco Daniele Bocchini de Il Bello e La Bestia (Fano).
Il primo ha convinto la giuria con una freschissima reinterpretazione del brodetto tradizionale che prevede l’aggiunta alla ricetta di una squisita polpa di granchio, l’altro perché ha saputo ricreare il vecchio piatto di bordo a cui erano abituati i pescatori.
“Quest’anno abbiamo piacevolmente constatato – afferma il presidente di giuria, Floro Bisello – quanto sia cresciuta la qualità dei ristoratori. La discussione per decretare il vincitore è stata lunga ed animata perché nel corso del mese abbiamo assaggiato dei piatti non soltanto squisiti, ma con una filosofia alle spalle, brodetti attraverso i quali è stato davvero possibile trovare il valore culturale del territorio”.
Altri quattro sono i brodetti che si sono meritati una menzione d’onore: quello del BUBURGER (miglior brodetto dei giovani), quello dell’OSTERIA DALLA PEPPAe quello del GALEONE (migliori brodetti della tradizione), quello della LOCANDA DEL BORGO (miglior brodetto di collina).
La cena di premiazione, che si svolgerà martedì 8 novembre allo Scudiero (via Baldassini 2 – Pesaro), è su prenotazione al costo di 55 € bevande incluse (per info e prenotazioni ristorante Lo Scudiero, T. 0721.1651804) e prevede un aperitivo di mare seguito dai due brodetti vincitori, un dolce e vini della cantina Fiorini di Barchi.
Una volta di più, anche in questo 2016, il FUORIBRODETTO, con un pizzico di fantasia, ma senza dimenticare la tradizione, ha permesso agli ospiti di gustare per più di un mese sul territorio, brodetti che ogni chef ha interpretato a suo modo finendo per diventare persino un tour gastronomico all’insegna di quello che più che un mero piatto di pesce, è diventato un “distintivo” culturale locale.